Piorrea cura e costi
Le terapie per la cura della parodontite hanno costi estremamente variabili e dipendono ovviamente dalla gravità della situazione.
Per essere sicuri di trovarsi di fronte ad un professionista della parodontite: il parodontologo.
Il primo passaggio fondamentale è l’inquadramento diagnostico, per capire esattamente la gravità del problema e poter impostare un piano di cura corretto e personalizzato.
Gli esami diagnostici standard sono quelli radiologici, tra cui il più comune è lo status radiologico, un insieme di 16 lastrine endorali che permette di visualizzare la situazione ossea ed evidenziare anche altre vari problemi ai denti. Lo status è nettamente diverso dalla panoramica, detta ortopantomografia, in quanto è un esame di screening extraorale che non permette di prendere decisioni cliniche importanti.
Il costo dello status è variabile dai 120 ai 250 euro.
Il secondo esame diagnostico fondamentale, segno anche distintivo di aver di fronte un parodontologo, è il sondaggio o cartella parodontale.
E’ una valutazione clinica che si avvale di uno strumento millimetrato chiamato sonda. Sulla cartella parodontale, che riproduce come in una mappatura la “topografia” della bocca, vengono riportate:
Le recessioni gengivali in millimetri
- 6 valori di tasca per dente
- la mobilità dentale in 3 gradi
- la presenza di sanguinamento
- la presenza di suppurazione
- il coinvolgimento delle forcazioni
- gli indici di placca
Questo esame, dal costo variabile dai 70 ai 250 euro, è fondamentale in fase diagnostica per capire la gravità della situazione ed impostare la terapia, nonché successivamente per poter valutare, durante la fase detta di rivalutazione, i risultati terapeutici in modo oggettivo.
Oltre a questi esami, che come già detto sono la base diagnostica, alcuni centri eseguono utili ed accurate indagini di biologia molecolare, volte ad analizzare la carica batterica e la predisposizione genetica, ossia i “protagonisti” della patologia. Questi esami possono essere estremamente utili nell’impostare la terapia ed è importante la ripetizione dell’esame microbiologico al termine della terapia per poterla validare e verificare quindi l’avvenuta eliminazione dei principali batteri patogeni.
L’esame microbiologico ha un costo tra i 100 ed i 200 euro, stessa cosa per il genetico, che è utile per capire il grado di predisposizione del paziente e guidare il clinico nella cura e nella fase di mantenimento.
Una volta completata la fase diagnostica, i costi dipenderanno dalla gravità e dall’approccio terapeutico messo in atto.
La prima fase è ovviamente quella causale, volta all’eliminazione del tartaro. La classica detartrasi ha costi veramente variabili, ma diffidate da chi la attua a prezzi troppo bassi. Spesso infatti viene fatta grossolanamente ed in tempi troppo rapidi per poter garantire l’eliminazione del tartaro. Una seduta di pulizia professionale deve durare almeno 45 minuti/1 ora e comprendere anche la lucidatura e la motivazione all’igiene domiciliare.
I prezzi, considerando anche i prezzi delle cliniche low-cost, variano da 20 ai 120 euro.
La fase successiva riguarda l’eliminazione del tartaro sottogengivale con le sedute chiamate di curettaggio o di levigatura radicolare. Queste possono essere fatte in una seduta, con i protocolli di full-mouth disinfection, o in 4 sedute, una per quadrante.
Il costo per una terapia completa della bocca varia dai 350 euro fino ai 6-700 euro. In seguito, dopo rivalutazione, i protocolli terapeutici possono essere molto variabili a seconda del dentista scelto. Questa fase serve a trattare le tasche residue sopra i 5 mm ossia patologiche, non guarite al seguito della terapia causale.
I protocolli di chirurgia convenzionale, dette levigature a cielo aperto, possono costare dai 250 ai 500 euro circa l’una.
Le chirurgie più raffinate, eseguite solo da paradontologi, come quelle resettive e quelle rigenerative, possono arrivare a costi anche sopra i 1000 euro a seduta a seconda anche dei materiali da innesto rigenerativi utilizzati.
Ancora più variabile è il costo delle terapie LASER. La prima grosso variabile è il tipo di approccio ed il tipo di LASER scelto.In caso di LASER a diodi con terapie di qualche minuti eseguite solo in poche tasche il costo può essere anche di 50-150 euro a seduta. Alcuni igienisti o dentisti fanno pagare invece a singola tasca trattata, con prezzo di 20-50 euro a tasca.
Ovviamente le sedute vanno ripetute in cicli di durata variabile. Diverso invece è l’approccio che prevede la decontaminazione integrale della bocca con sedute di LASER completi, in cui con i laser a neodimio, più raffinati di quelli a diodi, si tratta ogni volta l’intera bocca per decontaminarla integralmente. Queste sedute durano anche 3 ore anche se non sono particolarmente fastidiose ed eseguite spesso senza anestesia.
I costi di queste sedute variano dai 500 ai 900 euro a seduta. Riguardo a protocolli LASER particolari, come quello LANAP ad esempio, i costi possono essere molto elevati anche se però basta a volte una seduta sola. I costi di questo protocollo sono di 3-5000 euro.
E’ quindi ovvio come i costi siano estremamente variabili. Il primo fattore da valutare rimane quindi quello della gravità. Il consiglio è quello di affidarsi a dei professionisti che eseguano in primis la fase diagnostica (costo globale tra i 300 ed i 900 euro a seconda delle analisi effettuate).
Questa spesa non va vista come un solo costo ma è fondamentale per una terapie corretta e rivalutabile in modo oggettivo. Riguardo alla terapia causale è preferibile affidarsi a professionisti che usino sistemi di ingrandimento e strumenti avanzati, sia con protocolli a quadranti sia con quelli mono-seduta.
Riguardo al mondo LASER, l’approccio più corretto è sicuramente quello dei laser completi, che permette di decontaminare efficacemente la bocca integralmente, piuttosto che l’utilizzo, anche se meno costoso, del LASER solo nelle tasche più gravi.
A completezza di informazione, per garantire una terapia dai risultati più oggettivi possibili, preferite centri che utilizzano indagini microbiologiche prima e dopo la terapia, in modo da avere riscontro sull’effettiva eliminazione dei batteri causa della parodontite.