Denti Sensibili e sensibilità dentale al caldo e al freddo
Il dolore acuto tipico della sensibilità è causato dall'esposizione della dentina, che possiede dei piccoli canali, detti tubuli, che trasmettono il dolore. Se compare dolore e fitte ai denti durante l’assunzione di bibite fredde, con un gelato oppure con bevande calde, il problema può essere dovuto ad una carie ma più probabilmente si è affetti da una forma di ipersensibilità dentinale, una condizione molto fastidiosa che ora, con le nuove tecnologie, è risolvibile spesso in maniera concreta in soli pochi secondi.
"Se sento freddo ai denti soffro di parodontite?"
Si può parlare di sensibilità dentale se il caldo, il freddo, le bevande, i cibi dolci o molto acidi e l'aria fredda rendono il tuo dente sensibile percependo dolore e fastidio. Se le gengive sono scese per via della parodontite…di sicuro i denti diventano più sensibili e quindi non è da escludere la presenza di questa patologia!
In condizioni normali, la dentina (lo strato che circonda il nervo) è ricoperta dallo smalto nella corona del dente, e dalle gengive.
Nel tempo lo smalto può assottigliarsi, dando minore protezione. Le gengive possono, inoltre, recedere nel tempo, esponendo la dentina alla radice del dente. La recessione può essere dovuta a tantissimi motivi, dall’avere la gengiva sottile, al dente che è “troppo in avanti” all’interno dell’osso, allo spazzolamento errato…o anche alla parodontite!
La dentina ha migliaia di microscopici canali visibili solo al microscopio.
Questi canali attraversano il dente dalla superficie verso il centro del nervo del dente. I canali contengono del fluido che, dopo aver mangiato o bevuto cibi caldi o freddi, si muove all'interno dei tubuli e irrita i nervi del dente, generando dolore.
Le cause che portano alla “scopertura” della dentina con conseguente sensibilità possono essere molto varie, tra cui le più comuni sono:
-Spazzolamento aggressivo, spesso eseguito con tecnica orizzontale e con spazzolini a setole molto dure, che paiono più efficaci ma possono condurre presto o tardi alla comparsa di sensibilità ed abrasioni del dente;
- Retrazioni gengivali: spesso segno di parodontite, la retrazione dei colletti gengivali porta inevitabilmente a scoprire il colletto dentale composto da dentina e cemento radicolare, che è per sua natura più sensibile rispetto allo smalto. Una maggiore o minore retrazione è anche dovuta alla tipologia di gengiva in quanto una più sottile ha una maggiore tendenza, con ogni minimo insulto, a retrarsi;
- Erosioni dentali a causa dell’assunzione di alcune sostanze dal ph acido come ad esempio il succo d'arancia o limone e molte bibite gassate;
- Utilizzo di dentifrici ad alto tasso di abrasività, che possono apparire più efficaci nel togliere placca e tartaro ma possono condurre a questo problema.
Per la cura della sensibilità dentale sono ora a disposizione numerose tecniche e prodotti e come per la parodontite il primo passaggio è una corretta diagnosi ed un test per capire qual è il prodotto o tecnica più adatta, dato che ogni paziente può rispondere in modo diverso.
Ad esempio se sono presenti “abrasioni”, ossia ci sono delle “unghiature” al colletto del dente, la gengiva è scesa non per problemi gengivali, ma per naturale conseguenza alla modifica della forma del colletto del dente. In questo caso si può ricostruire il colletto in composito per ridurre la sensibilità e ridare la forma corretta al dente..ma la gengiva non tornerà al punto iniziale se non, in alcuni casi, per via chirurgica.
I prodotti chimici a base di nitrato di potassio, fluoro e idrossiapatite sono in grado di creare una pellicola protettiva sul dente chiudendo i tubuli dentinali riducendo in tal modo la sintomatologia dolorosa.
Ultimissima innovazione è l'utilizzo di nanoidrossiapatite biomimetica, ossia una miniaturizzazione della sostanza dentaria che si lega alla superficie esposta e quindi occlude in maniera stabile e definitiva il tubulo dentinale aperto, portando all'eliminazione del fastidio. La ionoforesi grazie alla corrente elettrica libera ioni fluoro sulla superficie del dente e comporta una immediata riduzione della sensibilità.
Un salto di qualità nella terapia non invasiva dell'ipersensibilità lo da il LASER che, attraverso un processo chiamato di “vetrificazione”, ottura spesso in modo permanente i tubuli esposti e in una sola seduta senza anestesia ed in pochi secondi e può eliminare completamente ogni sintomatologia.
Rimane poi utile proseguire il trattamento per la sensibilità a domicilio utilizzando la corretta tecnica di spazzolamento nonché spazzolini da denti con setole morbide e dentifrici specifici per la sensibilità, che vengono di soliti indicati dall’igienista di fiducia.
Infine, in caso di sensibilità da recessione, si può valutare in alcuni casi la ricopertura per via chirurgica della gengiva che è “salita” riportandola alla posizione originaria.
Se sei affetto da sensibilità dentaria e vuoi capire a cosa è dovuta e trovare una soluzione efficace, contattaci!
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